8 motivi per i quali non posso (mio malgrado) passare a Linux
Non mi fraintendete: con questo post non voglio dare adito o alimentare la solita (e a volte un po’ banale) guerra di religione tra i fan di Linux e gli affezionati a Windows. Voglio solo condividere con voi una mia personale considerazione: ritengo che nonostante Linux sia un sistema operativo potente, stabile e veloce non sia ancora realmente e produttivamente utilizzabile in ambito lavorativo/professionale a causa di una serie di limiti di cui ancora soffre.
Personalmente, dopo 10 anni di lavoro nell’ IT e svariati tentativi di passare a Linux nel corso degli anni, ho sempre dovuto dopo un po’ di tempo e mio malgrado, tornare a Windows (nonostante tutti i suoi molti difetti)!
Ecco di seguito gli 8 motivi per cui usare Linux mi è quasi impossibile (dico “quasi” perchè una delle regole base dell’informatica è che “tutto si può fare” 😉 ):
- Openoffice non è Microsoft Office e non esiste la piena portabilità tra i due prodotti: ci sono problemi nella gestione di font, immagini e formati. Soprattutto in ambito lavorativo non ci si può permettere il rischio di perdere la minima compatibilità con Word (che costituisce, volenti o nolenti, uno standard)
- Ci sono applicazioni importanti che ancora non esistono su Linux (e non mi dite di usare Wine vi prego!). Microsoft Project (per il mio lavoro) ne è un esempio: se si fa project management è uno strumento indispensabile da cui non si può prescindere. Se poi fate grafica o siete appassionati di videogames di alto livello, Linux è da evitare assolutamente!
- I problemi di integrazione tra le applicazioni sono frequenti: nonostante si siano fatti passi da gigante soprattutto con le ultime versioni di Ubuntu, ancora ci sono problemi “banali” che rimangono irrisolti: il Cut&Paste tra differenti programmi non sempre funziona, a volte alcune applicazioni inspiegabilmente non partono più dopo un aggiornamento, ecc…
- Manca una vera uniformità completa nella gestione delle applicazioni: anche se si sta lavorando molto sulla convergenza, ancora non tutti i programmi dopo l’installazione sono accessibili in maniera semplice ed uniforme. Le installazioni manuali poi, sono da considerarsi prerogativa solo degli utenti più esperti e capaci, altrimenti si rischia la compromissione del sistema operativo (mi riferisco a software scaricato, compilato ed installato a mano). “Tornare indietro” in questi casi richiede molta attenzione e precisione.
- Non esiste un’interfaccia grafica unificata: se KDE e GNOME possono essere visti come una ricchezza, dall’altro non aiutano a raggiungere l’obiettivo di avere un ambiente desktop stabile ed ufficiale, ma alimentano solo la competizione tra le differenti distro. Il risultato è che spesso si sceglie più o meno a caso una distro e poi ci si imbatte sulla necessità di utilizzare applicazioni non completamente compatibili col proprio sistema perchè pensate per un altro desktop.
- Se un’applicazione non funziona su Linux si impazzisce letteralmente: è necessario armarsi di pazienza ed iniziare ad andare a caccia di discussioni su forum e blog; spesso le soluzioni si trovano ma richiedono modifiche manuali a file di configurazione da farsi un po’ ad occhi chiusi. Quante volte avete letto la frase “Ho provato a commentare la riga xx del file yy e mi è funzionato…”.
- I driver rimangono ancora un problema: anche su questo fronte i progressi sono stati notevoli, ma siamo ben lontani dall’avere un numero di driver sufficiente per installare con tranquillità Linux su tutti i computer. I forum pullulano di problemi relativi a mancanza di driver per USB, Webcam, WiFi, ecc. Le soluzioni in molti di questi casi ci sono ma richiedono spesso di andare un po’ “a tentoni”: “prova così”, “togli quello”, “disattiva l’altro”, …
- Mancanza totale di supporto: si ok lo so Linux è free e opensource, c’è la community, ecc… Ma pensate al caso in cui il vostro PC con Linux abbia un problema hardware per cui sia necessario portarlo in riparazione: voglio proprio vedere chi ci vorrà mettere le mani! Per la maggior parte dei vendor la sostituzione di Windows con Linux implica l’automatica invalidazione della garanzia!
Insomma, spero capiate quello che voglio dire: Linux è affascinante e potente ma non ancora perfetto per il desktop, soprattutto quando l’utente ha bisogno di produttività e non può prescindere dall’avere a disposizione alcune specifiche (magari banali) funzionalità: per questo motivo francamente mi sento di sconsigliarlo per l’utilizzo come desktop in ambito soprattutto lavorativo/professionale, mentre ovviamente come server costituisce sempre la prima scelta!
D’altra parte, Linux ha tutte le potenzialità per diventare il desktop perfetto: il paragone non calza al 100%, però guardate Apple cos’è riuscita a fare con Mac OS X, un sistema operativo Unix based assolutamente stabile, integrato e perfetto nei minimi dettagli!
In questo senso, il problema di Linux è che, nel bene e nel male, lo sviluppo è guidato da una community “anarchica” di sviluppatori che seguono scuole di pensiero diverse e a volte divergenti e che di conseguenza su temi di usabilità ed uniformità faticano ancora a trovare delle linee di lavoro e degli obiettivi condivisi.
E voi che ne pensate? Avete un’esperienza diversa?
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